domenica 12 marzo 2017

il ghetto ha le orecchie - orecchie di haman per Purim

Venezia negli anni ha sviluppato un gradissimo rapporto con la comunità ebraica tanto che questa è diventata parte integrante della città, certi lavori, tipo prestare denaero, che ai cristiani veniva vietato dalla chiesa cattolica agli ebrei era concesso. In campo del ghetto infatti c'è uno dei più antichi banco dei pegni esistenti in Europa.
Storicamente si ha presenza di mercanti ebrei fin dal medioevo, nel 1385, una Venezia ben poco bigotta ma molto permissivista, concesse, tremite una "condotta" ai primi prestatori di denaro tedeschi di operare in città, i quali si installarono in modo stabile in città.
Forse perchè troppo avidi loro o troppo avida Venezia stessa, la condotta non fu più rinnovata dal 1397, pare il banco dei pegni non lavorasse come comodava a Venezia....
Poi nel 1541 la Serenissima concesse il Ghetto Vecchio ai Levantini, a cui seguì l'arrivo dei Sefraditi.
Molti furono i giovani ebrei che si iscrissero all'università e molti diventarono medici,
Venezia con la scusa e l'opportunità di riprendersi dalle guerre contro i Turchi, vide negli Ebrei un'ancora di salvezza economica, unico veto era la possibilità di vivere dove volevano, in un certo senso era una repubblica bigotta.
Il Ghetto divenne la zona di Venezia ufficiale dove le nazioni potevano vivere, ognuna aveva la sua sinogaoga, tanto che ancora oggi se ne contano 4, più altre scolette, nascoste e mimetizzate all'interno delle case del ghetto.

Nel ghetto la vita è scandita ancora dal calendario e dalle festività ebraiche, per cui i sabati è normale vedere teffilin e Kippah e tante donne con abiti lunghi e neri che vanno a mangiare nei ristoranti kosher.

I miei ricordi del liceo erano le deviazioni in ghetto a fare le spese al panificio Volpe che da anni preparare dolci per tutti quanti ne vogliano beneficiare.

Ci sono le impade, gli zuccherini, le azzime dolci, e orecchi di hamann e altre delizie.

Quando andavo al liceo spesso deviavo per andare a comprare i dolcetti in panificio in ghetto che tutt'ora li fanno, ma questa volta ho voluto provare a farli a casa.

E poichè si sta avvicinando Purim (12 marzo) ho voluto provare a rifare a casa le orecchie di hamann che altro non sono che dolcetti di frolla ripieni di un cuore di marmellata: io ovviamente non sono ebrea e non ho dettami kosher da seguire ma spero di non aver creato un abominio.

Ingredienti per 20 orecchie di Aman:
50 gr di uova intere
120 gr di zucchero
70 ml di olio
250 gr di farina / un cucchiaio di cacao amaro
1 cucchiaino di lievito in polvere
Marmellata o cioccolata


Preparazione: Unire la farina con le uova battute, l'olio e lo zucchero, aggiungere il lievito, eventualmente il cacao.
Quindi, spianata la pasta, ritagliare dei triangoli e poggiare su ogni quadrato uno o due cucchiaini di marmellata o cioccolato. Ripiegare a metà e saldare i 4 bordi. Poggiare i biscotti sulla piastra del forno preriscaldato a 190 gradi e che avrete precedentemente unto. Cuocere per 20 minuti.
Essendo senza burro, la frolla tende ad esser un po' più dura e quelle con la marmellata restano più umide mentre quelle con cacao e cioccolato sono più durette.



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