martedì 6 ottobre 2015

Stinco di maiale arrosto - inizia l'autunno

sabato scorso a Mestre c'era il mercatino ambulante europeo e a me piace tantissimo,a nche se so che sono costosissimi anche se so che magari nei loro paesi le cose che propongono a noi manco si sognano di averle fuori dalla porta.
Come ogni anni viene la prima settimana di ottobre e io lo collego sempre all'autunno anche se quest'anno il nostro autunno è iniziato in modo davvero timido e mite...

La bellezza di quasi 10 anni fa o poco meno a uno di banchetti inglesi ho comprato due pirofile molto "tipo" portmeirion.. sta di fatto che hanno un'ottima resa e di certo non mi posso lamentare.

Un delle due è quadrata ed è l'unica pentola che mi cucina bene gli stinchi di maiale.
Lo stinco di maiale mi richiama come immagini grandi banchetti stile Obelix anche se lui si mangiava cinghiali interi... ma mi da il senso della medesima opulenza...

Visto che di solito non si mangia mai solo lo stinco ma ci sono anche i contorni e il pane io direi uno stinco in due persone, anche perchè non vogliamo diventare come Obelix a lungo andare....

Per cui

2 stinchi interi per 4 persone
cipolla carote e aglio
un bicchiere di vino bianco




Taglliare il più piccolo possibile le cipolle e le carote, non sto a scrivervi le dosi tanto io vado sempre a occhio e io spero che possiate decidere secondo vostro gusto....
lavare bene gli stinchi e appoggiarli sul leto di soffritto/verdure
salare - sale grosso
pepare
un bicchiere generoso di vino bianco (sto giro avevo del friulano - il vecchio tocai per capirci)
olio poco perchè comunque la carne darà fuori parte del suo grasso...

per mangiarli a pranzo di domenica ho iniziato a cucinarli sabato pomeriggio
li ho messi in forno a 120 gradi, e me li sono dimenticati dentro per quasi 2 ore (questa volta gli stinchi erano grandini), spento il forno li ho tirati fuori e coperti con la stagnola così hanno mantenuto l'umidità di cottura e non si sono seccati.
e domenica mattina li ho rimessi in forno per un'altra ora levando la stagnola

il forno andava da solo perchè ho cotto due torte (da questa settimana mia figlia frequenta la materna fino alle 16 per cui voelvo che avesse una merenda per il suo ritorno a casa) e il pane che finalmente è uscito come Falbes comanda invece delle solite ciofeche piatte e acidule che produco di solito.

Le torte sono state apprezzate e una era di mele di Omar Busi 
non riporto nemmeno le dosi perchè i Fables le scrivono così bene con dei così bei post che non mi va di certo di provare a imitarli ma posso invece consigliare di andare a leggere il blog.






 unica licenza poetica è stata la tortiera quadrata perchè ho queste bellissime teglie di Emile Henry che uso pochissimo ma che adoro e allora mi sono lasciata tentare... unica cosa di deroga per il futuro sarà per me mettere un po' meno burro (e comunque dipenderà dalle mele) perchè mi è risultata un po' umida.

e poi visto che il forno andava (è a gas ok, non elettrico...) ho riprovato col pane dopo lunghi tentativi andati a vuoto... e ho lasciato lievitare sul piano cottura l'impasto e meraviglia delle mieraviglie, sta volta è venuto un pane ottimo, sempre e solo Fables di nuovo.





 Il profumo era ottimo, il sapore per niente acido ed era soffice come una piuma.
Ora che ho scoperto che ho la mia personale camera di lievitazione mi sa che potrei provare anche coi panettoni... ma staremo a vedere.


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