martedì 6 novembre 2012

lievitazione naturale

Sembra che storicamente la lievitazione possa trarre origine dall'Antico Egitto (hanno inventato birra, lievito, cosemtici, bravi sti egiziani), che a seguito delle inonadazioni del Nilo, i depositi di farina in riva al fiume si bagnassero e poi producessero la fermentazione naturale della farina. Da bravi inventori, mi sa che una volta non vollero perdere la farina che si era bagnata, per cui la mescolarono con altra farina e così nacque la lievitazione naturale.

Il lievito naturale o lievito madre o anche pasta acida, in pratica non è altro che la fermentazione naturale della farina, con acqua e un prodotto generalmente zuccherino che serve a nutrire la crescita dei batteri lattici o lactobacilli che si generano da questi processi chimici.
In generale questi microrganismi spirgionano molta CO2, ma lo fanno lentamente e il risultato è un'alveolatura piccola e regolare, inoltre la fermentazione lenta crea una sorta di predigestione dei componenti chimici, per cui la digestione per noi umani risulta molto più facile.
Nella pratica della panificazione, la quantità del lievto madre è di circa 5-20% sul peso finale dell'impasto a seconda della forza del lievito stesso, inoltre sempre mediamente, si dovrebbe utilizzare la pasta acida dopo 2 o 3 rinfreschi consecutivi.
Inoltre serve una media di 3-5 ore per la lievitazione del'impasto prima di preparare il pane nelle pezzature o le forme che si preferiscono, (si dice che il peso dovrebbe esser intorno al kilogrammo per evitare che la parte interna in cottura suleri i 60°) e poi altre 3 orette per dargli modo di perdere lo stress delle piegature varie.

Due annetti fa mi avevano regalato una pasta madre, che a detta del donatore sembrava miracolosa, ma con me proprio non funzionava, bhò forse non sentiva la mano del padre per cui, morta per inedia è finita nelle immondizie, devo ammettere con dispiacere.

Mesi fa mi sono accorta di esser in dolce attesa e quasi fosse una sorta di folgorazione,  mi è venuta la voglia di provare di nuovo l'esperimento della pasta madre, ma questa volta sono partita dalla gavetta, ossia autoproducendomela: dopo svariate ricerche in internet ho scelto questo sito e li sto seguendo con molto interesse.

Come dicono i loro insegnamenti ho preso
200 gr di farina 0
100 gr di acqua
1 cucchiaino di malto

impastato ben bene e lasciato riposare 2 giorni, al tiepido, e al buio

Di quell'impasto ho preso 200 gr e li ho aggiunti a
200 gr di farina 0
100 gr di acqua
e ho lasciato riposare altre 48 ore.
Prego notare che le prime volte quello che avanza si butta via, so che è uno spreco ma di fatto non serve a nulla...

Il provare ad autoprodurla è stata davvero una bella idea, oltre alla soddisfazione di aver creato dal nulla una cosa viva, inoltre la soddisfazione di poter fare un buon pane per la mia famiglia.

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