domenica 15 giugno 2008

Coniglio con le cipolle

Qualche settimana fa, il mio amico Marco (con il quale studio per l'esame da sommelier), mi ha portato un po' di vino che la sua famiglia produce.

Sono del Friuli e producono un buon Refosco, oltra al Picolit, un nuovo passito, e il Refosco dal Peduncolo Rosso.
Insieme al vino, in abbinata anche un bel coniglio, pronto per finire in pentola, che ho immediatamente messo in freezer (adoro il mio banco freezer) per momenti più ispirati.
Ieri sono riuscita a scoprire come cucinarlo, senza rischiare che diventasse troppo secco.
Mi son sricordata di una ricette di tanto tempo fa: in pratica si cucina il coniglio con le cipolle...
Si prende un bel coniglio, lo si fa a pezzi: per cui le coscie, le zampe anteriori, si depezza il torso a seconda della grandezza della bestia, a me piace cercare di lasciare i filettini interi.
Io cucino il coniglio e le cipolle assieme, tanto hanno entrambi un tempo di cottura simile.
Il peso delle cipolle deve esser uguale a quello del coniglio e devono esser tagliate a fettine abbastanza sottili di circa mezzo cm l'una. (di norma un coniglio pesa sui due kili e mezzo se è giovane, mentre se è un coniglio maturo può raggiungere i 4 kili con gran facilità, senza testa ovvio, ma quella compratela sempre se non vi fidate del macellaio: si sa mai che il vostro coniglio non fosse un essere miagolante fino a poco tempo prima, sono sicura che non conosciate le differenze ossee tra conigli e gatti per cui prevenire è meglio che curare).
In una bella pentola, più larga che alta, di coccio preferibilmente, in alternativa di bell'acciaio pesante (in montagna sulla stufa a legna cucino col coccio, ma a casa ho buone pentole con fondo molto spesso in acciaio), si mettono le cipolle con l'olio, il sale e un po di pepe per la cottura, e due o tre spicchi di aglio (poi lo potete levare o lasciare a seconda dei vostri gusti).
L'acqua non serve perchè in cottura il sale fa uscire l'acqua delle cipolle.
Quando si sono appena inmbiondite e hanno iniziato a dare fuori la loro acqua, si mette il coniglio leggermente infarinato, si alza la fiamma e si aspetta che il coniglio rosoli: in questo modo fa una leggerissima cristicina all'esterno che aiuterà agli umori sprigionati in cottura a non uscire troppo.
Si lascia cucinare a fuoco lentissimo tenendo la pentola coperta.
A poco dalla fine della cottura di versa un generoso bicchiere di vino bianco secco e poco aromatico (per carità no il tavernello, sennò apprezzerete solo il gusto del terta-pak), in realtà basta un semplice vino bianco da tavola, ma di buona qualità.
Quando il coniglio è cotto e le cipolle si sono un po sfaldate macinate un bel po' di pepe nero, che oltre a fornire un buon contrasto di colore da anche il suo profumo.
Come contorno ho accompagnato delle semplicissime patate al forno cotte con rosmarino e mezza foglia di alloro.
Il vino ora potrebbe creare problemi: io ho abbinato un Cerasuolo di Montapulciano d'Abruzzo, che assume una bella tinta cerasuolo, con profumi gradevoli, leggermente vinosi fruttato, fine ed intenso; il sapore è secco, morbido, armonico, delicato con retrogusto mandorlato.
E' stata un po una scommessa ma devo dire che mi ha dato buone soddisfazioni.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Silvia, sto cercando di conoscere, oramai da giorni e giorni, la REALE differenza ossea tra un gatto ed un coniglio.

Ho il FORTISSIMO dubbio che un macellaio vicino casa mia, abito a Verona, venda i felini al posto delle lepri e dei conigli. Ti sarei molto grato se potessi erudirmi al più presto, vorrei esser tranquillo che quel furbacchione del mio macellaio non si stia arrichendo con ben altro tipo di animali che i prelibati erbivori ! (O_O)

Ciao, grazie, un saluto,

Etolo

P.S. Scusa l'anonimato ma è solo per non far tutta la trafila dell'iscrizione :-)

Anonimo ha detto...

Ho letto in un romanzo, non mi ricordo quale fosse, in cui si diceva che per riconoscere se l'animale cucinato fosse un gatto o un coniglio bisognasse guardare il costato. Se le costole sono piatte si tratta di un gatto se sono cilindriche allora è un coniglio.
(magari è il contrario, adesso non ricordo con esattezza, ma la differenza si può vedere dalla costole).
BUON APPETITO!